Gazprom si riorienta verso l’Asia

Scritto da: Farid Usmonov
Fonte:http://italian.ruvr.ru

9AP475322199822© Foto: AP/Pavel Golovkin

Al Forum internazionale sul gas, che si è svolto a San Pietroburgo, il capo di Gazprom, Aleksej Miller, ha dichiarato che la sua compagnia intende rivedere la propria strategia sul mercato europeo, in quanto “è difficile sfondare la porta chiusa”.

Miller ha rilevato che la compagnia non vuole riunciare completamente ai propri progetti in Europa ma gli stessi possono essere cambiati.

Secondo l’opinione di Hasan Selim Özertem, direttore del gruppo di ricerca sulla sicurezza energetica del Centro turco per le ricerche strategiche internazionali (USAK), si tratta adesso di formazione di un serio mercato alternativo in Oriente:

– È noto che negli ultimi anni la Russia cerca di realizzare una nuova strategia. A quanto risulta, alla luce della crisi ucraina la strategia russa volta a dedicare una maggiore attenzione dopo il 2015 al gas naturale liquefatto è stata alquanto rinviata. Ma nelle condizioni esistenti come l’unico mercato al quale la Russia potrebbe destinare le sue potenzialità è visto l’indirizzo orientale, ossia la regione del Pacific Rim .

In questo contesto si può affermare che il Pacific Rim acquista una maggiore importanza per la Russia. Ma qui esiste un ostacolo, ossia le sanzioni antirusse che, tra l’altro, rendono più difficili gli investimenti nella sfera del gas naturale liquefatto. Per questo motivo attualmente il principale punto di partenza nella direzione orientale è il commercio realizzato attraverso gasdotti. In questa questioni progressi rilevanti sono stati raggiunti con la Cina.

Secono l’opinione dell’esperto, fuori dei confini della Cina, ossia in Thailandia, nella Corea del Sud e sul mercato giapponese, cresce ogni giorno la concorrenza ed aumenta la probabilità di scontro su questi mercati con giocatori regionali come l’Australia. Adesso la Russia affronta due problemi fondamentali. Il primo è il tempo limitato a disposizione. Il secondo è quello degli investimenti e delle tecnologie limitate. Se la Russia riuscirà a superare questi ostacoli, allora nel prossimo periodo sarà indubbiamente uno dei principali giocatori nel Pacific Rim.

Stando a Tugche Varol Sevim, esperto di sicurezza energetica dell’Istiuto “Turchia nel XXI secolo”, Gazprom può veramente cambiare la propria strategia in Europa, ma in questo modo solo rafforzerà la propria posizione sul mercato europeo:

– Gli europei nutrivano aspettative in merito sia al gas naturale liquefatto che alle forniture del gas poco costoso dagli USA. Ma alla fine è diventato chiaro che non ci sarà per l’Europa gas americano da scisti poco costoso e che l’Europa non potrà competere con i paesi asiatici per il GNL.

Oggi tutti gli sforzi dell’Europa sono volti a conseguire un solo obiettivo, ossia ottenere la possibilità di formare un unico prezzo d’acquisto per tutti i paesi dell’Europa, particolarmente del gas russo. In altre parole, l’Ue tenta di ottenere un prezzo unico per 28 paesi europei. A questo scopo l’Europa cerca di mettere la Russia al tavolo delle trattative tete-a-tete. Ma la Russia ha sin dall’inizio dichiarato che non avrebbe accettato tali condizioni. La Russia conduce trattative sul prezzo con ogni paese a parte ed offre a ciasciun paese un prezzo speciale. A mio parere, l’apparizione in un prossimo futuro di un unico prezzo del gas per Bruxelles è poco probabile.

La questione del prezzo del gas è stata sempre prioritaria alle trattative tra Mosca e capitali europee, fa ricordare Hasan Selim Özertem. Ma ora la questione è se i motivi economici rimarranno o meno fondamentali nella formazione del prezzo:

– Alla fine di settembre con la mediazione dell’Ue è stato raggiunto un notevole progresso alle trattative sul gas tra Ucraina e Russia. Conformemente agli accordi raggiunti l’Ucraina dovrà pagare entro la fine dell’anno in corso 3,1 miliardi di dollari, mentre la Russia fornirà all’Ucraina 5 miliardi di metri cubi di gas. Ritengo questo accordo una seria base per la successiva mitigazione dei rapporti tra Russia ed Occidente. Esiste nondimeno la questione della stabilità. L’Occidente e la Russia prenderanno a base la cooperazione economica o si porrà in primo piano la questione della sicurezza? Nel prossimo periodo non si aspetta nessuna rottura drammatica dei rapporti tra Russia ed Ue. Ma nello stesso tempo vorrei rilevare che in una prospettiva a lungo termine per la Russia sarebbe più razionare fare assegnamento sulla conservazione della propria quota sul mercato europeo, anziché cercare possibilità per aumentarla.

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