Napolitano, è un fratello della Ur Loggia ”Three eyes”?

Scritto da: Aldo Giannulli
Fonte: http://www.aldogiannuli.it/napolitano-fratello-ur-loggia-three-eyes/

massoneria_napolitano_940La casa editrice “Chiarelettere”, nota per i libri di inchiesta, ha recentemente pubblicato un ponderoso volume (656 pagine) a firma di Gioele Magaldi intitolato “Massoni. La scoperta delle Ur-Lodges”. Magaldi è l’ex maestro venerabile della loggia “Monte Sion” di Roma e sarebbe appartenuto ad una delle Ur Logge di cui parla (la “Thomas Paine”); in realtà il libro sarebbe opera di un collettivo redazionale di sei elementi di cui Magaldi è il solo ad esporsi con il proprio nome ed, a questo volume, se abbiamo ben capito, ne seguiranno altri quattro.

Le Ur Logges sono (o sarebbero) logge a carattere internazionale, quindi non appartenenti a nessun grande oriente nazionale, che raccolgono “fratelli” da tutto il mondo con la caratteristica di essere uomini inseriti ai massimo livelli del potere politico, finanziario, culturale, religioso ecc.

Il libro è zeppo di sensazionali rivelazioni, di cui, però, non fornisce alcuna documentazione, ma l’autore assicura di avere una solidissima base documentaria pronta da essere esibita in caso di querele. Mi occuperò dettagliatamente del libro in un prossimo articolo, spiegando le molte perplessità che mi ispira ed il forte odore di “patacca” che ne promana, qui mi interessa sollevare solo una questione particolare riguardante il neo emerito Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Magaldi sostiene che gran parte (se non la quasi totalità) degli uomini di Stato appartengono ad una di queste super-logge divise in due schieramenti: quello democratico e quello conservatore. Ci sono un po’ tutti: da Putin ad Obama, da Bush a Draghi, dalla Lagarde a Xi Jinping, c’è persino il neo califfo Abu Bakr Al Baghdadi. E, fra gli altri, compare anche il nome di Giorgio Napolitano, che apparterrebbe alla Ur Loggia “Three Eyes” in compagnia di Henry Kiessinger e George Bush padre (ma per un certo periodo vi avrebbe fatto parte anche Berlusconi). A questa Loggia (insieme ad alcune super logge nazionali)  si dovrebbe la nascita della Trilateral Commission, negli anni settanta, e questo, per la verità, non si accorda molto con la presenza del repubblicano conservatore Bush, dato che l’animatore della Trilateral fu, piuttosto, il democratico Brezinski sostenuto da repubblicano “progressista” Rockfeller, ma questo è un dettaglio che potrebbe trovare spiegazione e del quale torneremo a parlare.

Sin qui, non pare che nessuno dei moltissimi personaggi citati abbia presentato querela, ma i termini non dovrebbero essere scaduti, essendo comparso a fine novembre, per cui ci sarebbe ancora un po’ più di un mese a disposizione. E’ comprensibile che la foltissima schiera di personaggi internazionali, nella stragrande maggioranza, ignori l’esistenza del libro e, comunque, non abbia alcun interesse a presentare una querela in Italia, così come si comprende che anche i personaggi italiani abbiano scarso trasporto verso una vertenza legale che si trascinerebbe con i tempi della giustizia italiana, risolvendosi solo in gratuita pubblicità per il libro. Per cui il fatto non meraviglia.

Però, c’è un caso in cui ci chiediamo se l’interessato non abbia una sorta di obbligo morale di presentare querela, quello dell’ex Presidente Napolitano. I capi di Stato, come si sa, difficilmente possono adire le aule dei palazzi di Giustizia, o perché la normativa lo impedisce (riservando l’iniziativa al Guardasigilli) o perché ciò appare inopportuno, dunque è spiegabile che sinora Napolitano non lo abbia fatto, ma da due giorni è un libero cittadino qualsiasi e può farlo. Non sappiamo se la Ur loggia “Three Eyes” possa essere considerata una società segreta da perseguire ai sensi della Legge Anselmi (25 gennaio 1982 n 17), data la sua natura internazionale e la difficoltà di identificare un foro competente. Probabilmente si aprirebbero infinite questioni per stabilire la natura giuridica della associazione e l’eventuale responsabilità penale del cittadino italiano che ne faccia parte. Ma questo è secondario.

Quello che conta, in sede politica e morale, è che un Presidente della Repubblica non possa lasciare un dubbio sulla sua appartenenza ad un sodalizio di questo genere e tanto più se a carattere internazionale. Forse Napolitano non è mai appartenuto alla loggia in questione, forse vi è appartenuto prima della sua elezione al Quirinale e per poi “assonnarsi”, non sappiamo, ma è giusto che l’interessato chiarisca nelle sedi opportune. E che questo avvenga contestualmente al suo ingresso a Palazzo Madama come senatore a vita.

Anche se non ricorrano ipotesi di reato è bene che si sappia con certezza se un Presidente della Repubblica ha fatto parte o meno di questo organismo e quale ruolo vi abbia svolto, soprattutto nel periodo del suo mandato. Infatti, in caso positivo, che abbia fatto parte di quella Loggia durante il suo mandato, sorge il legittimo dubbio che tale appartenenza possa aver influito sulle sue decisioni ed atti; nel caso negativo, è intollerabile che un’ombra del genere possa gravare ingiustamente sul suo settennato.

Pur non essendo certamente un fans di Giorgio Napolitano, la cosa non mi convince molto:  attribuisco scarsissima credibilità al libro di Magaldi –almeno sino a quando non ci esibisca le prove che ha- anche perché lo ritengo inverosimile in più parti, ma, a maggior ragione, la cosa non può essere lasciata priva di un chiarimento: non stiamo parlando di un cittadino qualsiasi.

Dunque crediamo che Napolitano non abbia altra scelta che ammettere pubblicamente la sua appartenenza a questa loggia, chiarendo se solo precedentemente al suo settennato o anche durante esso, o smentire e, contestualmente, querelare sfidando l’autore del libro a fornire le prove di quel che afferma. In fondo, gode di un apparato di segreteria più che sufficiente alla bisogna…

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