Nyt: gli Usa hanno speso miliardi di dollari all’estero in operazioni militari fallimentari

Scritto da : Andrea Barbuto
Fonte: http://america24.com/news/nyt-gli-usa-hanno-speso-miliardi-di-dollari-all-estero-in-operazioni-militari-fallimentari

Gli Stati Uniti hanno investito decine di miliardi di dollari in campagne militari finalizzate all’addestramento delle forze di sicurezza straniera in paesi quali Iraq, Siria e Afghanistan. Soldi che, secondo il New York Times, hanno sostenuto “con allarmante frequenza” campagne “fallimentari” soprattutto in questi tre paesi, dove negli ultimi anni si sono affrontate le “maggiori sfide”.

Si tratta di un approccio, quello dell’amministrazione Obama, messo duramente in discussione dal quotidiano newyorchese che evidenzia come “migliaia di forze di sicurezza” addestrate dagli Stati Uniti in Medio Oriente, Nord Africa e Asia sono in “fase di stallo”, “hanno disertato” o, peggio ancora, sono “crollate” sotto i colpi del nemico.

Lo stesso quotidiano sottolinea poi come soprattutto nei tre paesi sopracitati ci siano state le battute d’arresto più gravi: “Nella provincia di Anbar, in Iraq, una roccaforte dello Stato Islamico, l’esercito e la polizia addestrati dal Pentagono, hanno a malapena impegnato le proprie forze”. Peggio ancora è accaduto nella provincia afghana di Kunduz dove “dopo l’attacco di diverse centinaia di combattenti talebani, diverse migliaia di forze governative sostenute dagli americani sono state costrette a ritirarsi”.

Il Nyt ricorda anche i 500 milioni di dollari spesi in Siria dal governo statunitense per il programma di addestramento dei ribelli locali, che ha prodotto solamente “un piccolo gruppo” capace di fronteggiare i militanti dell’Isis. Nello stesso articolo, si afferma che le forze addestrate dagli americani “affrontano problemi diversi in ogni luogo, alcuni dei quali sono al di fuori del controllo degli Stati Uniti”. Secondo alcuni funzionari militari e dell’antiterrorismo statunitense interpellati dal quotidiano americano, ciò che “molti di loro hanno in comune è la mancanza di leadership”.

Per gli stessi funzionari, bisogna poi considerare “la necessità di operare davanti a problemi politici irrisolvibili con poco sostegno”. Per tale motivo, “le forze locali hanno dato dimostrazione di avere difficoltà a combattere senza i loro consiglieri americani”. “Negli ultimi quindici anni, la nostra capacità di costruire – e addestrare – forze di sicurezza si è rivelata infelice”, ha dichiarato allo stesso Nyt Karl Eikenberry, ex comandante dell’esercito e ambasciatore degli Stati Uniti in Afghanistan.

Negli ultimi decenni l’esercito americano ha addestrato soldati in decine di paesi stranieri, una missione che ha assunto un significato diverso dopo gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001. Dopo quel momento, infatti, gli Usa hanno avuto l’ambizione – soprattutto in Iraq e Afghanistan – di sostituire il proprio esercito con le forze locali. Sempre secondo i funzionari americani, tale volontà è costata al governo di Washington 25 miliardi di dollari in Afghanistan. Uno sforzo enorme e rapidamente crollato dopo il ritiro degli stessi americani poi seguito dalla politicizzazione dell’esercito afghano – sotto il primo ministro Nuri al-Maliki – che ha “eroso l’efficacia dei militari a tutti i livelli”.

In un discorso a West Point, nel maggio dello scorso anno, il presidente americano Barack Obama aveva sottolineato il bisogno di “costruire una strategia” che espandesse la portata americana “senza l’invio di forze che suscitano risentimenti locali o creano problemi ai nostri militari”. In quell’occasione Obama aveva anche affermato che gli Usa “hanno bisogno di alleati che combattano i terroristi” al loro fianco.

Secondo il New York Times, però, questa strategia ha già rivelato diverse battute d’arresto e senza “l’appetito della maggior parte dei repubblicani o dei democratici” di voler inviare un gran numero di truppe, l’amministrazione sta regolando la propria strategia “rivolgendosi spesso ad alleati regionali per un aiuto nel sostegno delle forze locali”.

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