Le Madames della Gestapo

Fonte: http://www.liberamenteonline.info/index.php?option=com_content&view=article&id=882:le-madames-della-gestapo&catid=68:guerre-segrete&Itemid=106

Con l’arrivo della Gestapo a Parigi, in seguito alla folgorante vittoria delle truppe tedesche, si aprì per la polizia segreta un periodo impegnativo ma anche economicamente prospero.

Della Geheime Staatspolizei si conoscono le attività di spionaggio e di repressione; meno note sono le sue numerose proprietà immobiliari e i mille sciacalli che si sono occupati più della visione aziendale che poliziesca della guerra. Tra le figure più importanti, sotto questo punto di vista, troviamo tre attraenti signorine.

La più conosciuta risponde al nome di Magda Fontange, amante del Duce prima della guerra, attentatrice del conte di Chamrbun, ambasciatore francese, nel 1937. Questa gentile donzella, riuscita a fuggire in Spagna, tornerà a Parigi nel 1940 e si metterà al servizio dell’Abwher tedesco rispondendo al numero di matricola 7027. Ben presto però rimarrà senza denaro e senza lavoro, dal momento che l’Abwher se ne libera a causa della sua poca attitudine allo spionaggio. Diverrà amante del comandante della Gestapo francese e sarà abbandonata dopo un periodo di lusso e ricchezza, anche se sarà mantenuta comunque come informatrice.
La seconda figura di cui ci occupiamo è la contessa moscovita Natascia Kolnikov, nata nel 1915.

A Parigi lavora come indossatrice per numerosi e famosi stilisti dell’epoca, tra cui anche Coco Chanel. Partita per il viaggio di nozze, durante il quale divorzierà, tornerà a Parigi nel 1941.

Per fare carriera e denaro veri l’unico modo è passare per la camera da letto di Monsieur Henri Lafont, comandante della Gestapo francese, così anche lei ne diviene amante per un certo periodo. Raccoglie 25 milioni di lire (dell’epoca!), perde il conto e dimentica i nomi dei tanti amanti, tranne di uno: il poliziotto tedesco Lammers, che il 20 luglio del 1944 parteciperà alla operazione Walkiria, posta in essere da alcuni ufficiali tedeschi per uccidere Hitler. Lammers sarà impiccato e lei deportata, ma si salverà grazie all’arrivo delle truppe americane.
Anche l’ultima figura di cui ci occupiamo è una donna nobile, che peraltro lascerà dietro di se una lunga scia di sangue. Jeanne Claire Marguerite Clarisse sarà cacciata in giovane età da ben cinque conventi a causa dei suoi ambigui costumi sessuali. Sposerà all’età di soli diciotto anni il conte d’Andurian e lo seguirà in un lungo viaggio di nozze alla scoperta del Medio Oriente finendo per aprire un albergo a Palmira, in Siria, che gestirà col marito. In Egitto conoscerà il maggiore Sinclair, dell’Intelligence Service inglese, a cui ruberà, non si riesce a chiarire perché, alcuni documenti segreti, la cui perdita convincerà il maggiore ad uccidersi. Ricercata dagli inglesi fugge alla Mecca dove si converte all’Islam e sposa lo sceicco Soliman che la relega nell’harem del suo sovrano: il re Saud. Dopo essersi ivi trattenuta a gustare i piaceri dell’amore saffico decide di evadere.

Il tentativo di fuga riuscirà grazie alla sua amante: la figlia del console francese che l’aiuterà ad organizzare un’orgia in cui lo sceicco Soliman sarà avvelenato dalla stessa contessa. La nobildonna quindi torna a Palmira dal primo marito che per ironia della sorte viene trovato pugnalato a morte nella vasca da bagno. Ricca, bella e spregiudicata la nostra contessa si sposta a Nizza e poi a Parigi. Qui entrerà in un giro dedito alla sessualità magica di cui fa parte anche Monsieur Henri a cui, zelantemente, denuncia numerosi amici di origini ebraiche, cosa che le permette di ottenere una percentuale molto alta sui beni confiscati a costoro.
Dopo lo sbarco in Normandia l’aria si fa troppo calda per una pelle così delicata e pertanto si sposta prima in Spagna, poi a Tangeri e infine a Gibilterra dove passa la vita a dare lussuose feste. Al termine di una di queste verrà trovata morta: strangolata con una sciarpa di seta. Il suo assassino, Hans Abele, un giovane tedesco che verrà catturato ma non parlerà mai.
Chi era costui? Non si scoprirà, tuttavia possiamo fare delle tacite ipotesi…soprattutto se pensiamo che dei due scrigni della contessa se ne troverà solo uno: quello contenente gioielli e denaro mentre quello contenente i tanti documenti raccolti durante la sua carriera non verrà mai ritrovato.

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