Gli orfani del Titanic: due fratelli imbarcati sull’ultima scialuppa di salvataggio dal padre che morì nel disastro (e furono ricongiunti alla madre solo dopo che lei aveva visto un appello sul giornale)

Scritto da : Kerry Mcqueeney
Fonte: http://www.dailymail.co.uk/
Taduzione per la patatina fritta: Anna Nicoletti e Francesco Fontatna

Michel ed Edmond Navratil devono aver tirato un sospiro di sollievo quando riuscirono a salire a bordo dell’ultima scialuppa lanciata dal Titanic che stava affondando.

Nonostante la loro tenera età, i fratelli – di soli due e quattro anni – si devono essere resi conto del terrore e dell’isteria che avevano travolto coloro ancora intrappolati sulla nave in avaria. Furono messi sulla scialuppa dal padre – ma quella fu l’ultima volta che lo videro.

Poichè si sta avvicinando il centenario della sciagura, l’incredibile vicenda della sopravvivenza di Michel ed Edmond è stata ricostruita attraverso una serie di fotografie che documentano coloro che sopravvissero. I due bambini vennero ribattezzati “Louis e Lola” – gli unici bambini ad essere salvati dal Titanic in assenza di un genitore o di un tutore. Dopo averli imbarcati sulla scialuppa, il loro padre morì durante l’affondamento. Furono tra i 700 passeggeri raccolti dal Carpathia. Secondo il sito internet Retronaut che ha presentato fotografie dei sopravvissuti, Michel riferì in seguito di ricordare suo padre che gli disse: “Bambino mio, quando tua mamma ti verrà a cercare, come sicuramente farà, dille che l’ho amata con tutto il cuore e che ancora la amo”.

“Dille che avrei atteso che lei ci seguisse, per vivere felicemente nella pace e nella libertà del Nuovo Mondo”.

I giovanotti, che erano Francesi, non parlavano inglese e non furono in grado di identificarsi ai soccorritori.

Di conseguenza, una passeggera che parlava francese, di nome Margaret Hays, si prese cura dei fratelli finché la madre non fu rintracciata. Una serie di articoli sui due bambini – che pubblicavano le loro foto – permisero alla fine di rintracciare la madre, Marcelle. Marcelle si imbarcò per New York e si ricongiunse finalmente ai suoi figli il 16 maggio 1912, un mese ed un giorno dopo essere scampati alla sciagura. Si possono solo immaginare le emozioni che la madre provò quando rivide i figli, anche perchè il padre si era imbarcato segretamente sul Titanic  con i figli, cosicché loro tre potessero cominciare una nuova vita in America – senza Marcelle.

I genitori dei bambini si erano separati all’inizio del 1912 e Marcelle aveva ottenuto la completa custodia dei figli. Tuttavia aveva permesso loro di stare con il padre durante il fine settimana della Pasqua, mentre invece egli aveva deciso di emigrare negli Stati Uniti. Padre e figli  viaggiarono verso l’Inghilterra dopo aver fatto una breve sosta a Monte Carlo, prima di imbarcarsi sulla nave maledetta.

Più tardi nella vita Michel avrebbe ricordato il Titanic come “ una magnifica nave”

Disse: ‘Mi ricordo di aver guardato per tutta la lunghezza dello scafo – la nave sembrava splendida. Mio fratello ed io giocavamo sul ponte di prua ed eravamo entusiasti di essere lì.

‘Una mattina, mio padre, mio fratello ed io stavamo mangiando uova nella sala da pranzo della seconda classe. Il mare era splendido. La mia sensazione era di totale benessere. Non ricordo di aver avuto paura, mi ricordo il piacere, davvero, di stare sulla nave che faceva il suo “plop” contro le onde del mare. Ci siamo alla fine ritrovati accanto alla figlia di un banchiere americano che era riuscito a salvare il suo cane –nessuno aveva obiettato.

‘Vi erano enormi differenze di ricchezza tra le persone sulla nave, ed alla fine ho capito che se non fossimo stati in seconda classe, saremmo morti. Le persone che ne uscivano vive spesso imbrogliavano ed erano offensive ,gli onesti non avevano alcuna possibilità. ‘
Resa immortale dal film e portato in vita con mostre in tutto il mondo con oggetti provenienti dalle cabine che ora giacevano 12.415 piedi sotto il livello del mare, la nave è senza dubbio una delle più famose della storia.
La vicenda del disastro è ben nota: la nave  lasciò Southampton, in Inghilterra, per il suo viaggio inaugurale con destinazione New York.
Con l’intento di fornire ai ricchi un viaggio lussuosissimo, si tenevano cene in cravatta nera nella formale sala da pranzo , passeggiate sul  lungomare, e trattamenti sanitari negli stravaganti bagni turchi.

Nonostante il bottino che i creatori delle navi spesero per la decorazione all’interno, la tecnologia non era abbastanza efficace al tempo per evitare un iceberg.
Anche se una delle vedette avvistò l’iceberg e allertò l’ufficiale di turno, la nave era troppo grande per girare e completamente evitare l’impatto L’iceberg urtò a tribordo, danneggiando ripetutamente la nave e provocando faglie fatali nella stessa al di sotto del livello dell’acqua.  Gli esperti ritengono che la nave non sarebbe affondata se l’impatto fosse stato frontale.

Tuttavia, per la diffusione del danno e la sua elevata estensione a tribordo, c’era poco da fare per evitare l’affondamento. Non appena si eresse in verticale, la nave si spezzò in due parti. La prua affondò drammaticamente nell’oceano, inabissandosi con un tale tonfo da causare cambiamenti visibili nel fondale stesso.

Dopo essere ricaduta in acqua la poppa si riempì d’acqua, ma anzichè seguire il destino della prua ruotò su se stessa e l’acciaio si lacerò, facendo essenzialmente muovere a spirale la nave mentre precipitava sul fondo.

Foto del relitto, ora nella sua ultima dimora a due miglia sotto il livello del mare, mostrano il deterioramento della nave, una volta magnifica. Mentre si contano alla rovescia i giorni che separano dal 100 ° anniversario della partenza della nave, il 10 aprile, e l’affondamento, il 15 aprile, molti dei dettagli del mito che circonda la storica nave saranno rivissuti da coloro nati generazioni a seguire.

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