La società civile può governare e bene: l’esempio arriva dalla Grecia

Scritto da: Alberto Mucci
Fonte: http://www.linkiesta.it/grecia-salonicco-sindaco

Nella Grecia che affonda, il sindaco di Salonicco affronta la crisi cittadina, un buco di bilancio da  140 milioni, con valutazione e incentivi per i dipendenti pubblici, lotta ai garbugli burocratici, turismo mirato e buon esempio. Così i costi del Comune sono scesi del 30% e il debito è in costante discesa. Lui, Yannis Boutaris, un imprenditore vinicolo di successo, è un uomo nuovo, estraneo al gioco dei partiti politici greci.

SALONICCO – Lo spread greco continua a salire ma non tutto nel paese ellenico va a picco. A Salonicco, la seconda città greca per numero di abitanti e PIL, è in atto una piccola rivoluzione che potrebbe servire a esempio al resto della Grecia. Tutto è cominciato il primo gennaio del 2011 quando il nuovo sindaco della città, Yannis Boutaris, un imprenditore vinicolo di successo e sopratutto un uomo nuovo, estraneo al gioco dei partiti politici greci, è stato eletto a primo cittadino.

Boutaris ha ereditato una città con un buco di 140 milioni di euro lasciato da una giunta che ha fatto dietro di sé terra bruciata ed è stata, sempre nel 2011, indagata dalla magistratura a causa di un inspiegato buco di bilancio da 51.4 milioni di euro. Come nel resto della Grecia e del sud Europa uno dei principali problemi della città è un apparato burocratico gonfio di impiegati ridondanti che rendono – volenti o nolenti – qualsiasi nuova iniziativa imprenditoriale di difficile e lenta realizzazione. Oggi il Comune di Salonicco impiega 5,000 persone quando per ammissione dello stesso sindaco basterebbero 3,000 impiegati per far funzionare efficacemente la città. Ma i dipendenti in eccesso non si possono licenziare, perché esattamente come in Italia nella grande maggior parte dei casi è vietato dalla legge. Boutaris ha dovuto quindi aguzzare l’ingegno e creare quella che oggi è in Grecia una realtà più unica che rara.

Per prima cosa ha instaurato un sistema di piccoli bonus per incentivare il lavoro individuale degli impiegati e in secondo luogo ha creato un metodo grazie al quale il lavoro del singolo dipendente può essere valutato direttamente dal cliente. Non solo: in una recente intervista sul New York Times Boutaris ha ammesso quasi incredulo che prima della sua giunta i vari capo dipartimento non si incontravano mai, conducevano vite interamente separate e lavori non coordinati. Oggi una riunione mattutina di tutti i capi dipartimento è diventata d’obbligo.

Uno dei primi atti di Boutaris una volta assunta la carica di primo cittadino è stato di vendere la limousine concessa in dotazione al sindaco e rimpiazzarla con una macchina low-cost. Senza dubbio una trovata di marketing, ma la politica è fatta sopratutto di simboli e non importa quanto siano macchinosi e artificiali perché la maggior parte dei cittadini, sopratutto in un momento di difficoltà economica come questo, lì apprezza. Così allo stesso modo in cui Tony e Cherie Blair, nel 2006, presero il volo Ryanair da Roma per tornare a Londra scatenando una discussione sui voli di stato in Italia, a Salonicco i cittadini intervistati sul NYT hanno dichiarato che il nuovo sindaco è “molto più accessibile del precedente”, “è spesso seduto ai caffè a discutere del futuro della città insieme agli altri” e “si muove per la città in bicicletta”, un po’ come il Boris Johnson di Grecia.

Ma il nodo principale da risolvere per Butaris oltre alla burocrazia è l’economia stagnante della città. Da anni gli investimenti sul territorio diminuiscono e le poche industrie rimaste lentamente de-localizzano il proprio lavoro nella vicina Bulgaria dove la manodopera è molto meno costosa e più flessibile. Anche il turismo, la principale fonte di entrata per le casse di Salonicco, secondo Boutaris non rende ancora al massimo delle sue potenzialità. Per prima cosa la città con gli anni è diventata sciatta e poco attraente e per risolvere la situazione il sindaco ha ordinato ai commercianti di ripulire le facciate dei propri negozi e tirare a lucido lo spazio davanti alla propria bottega. Concluse con successo le pulizie Boutaris ha preso il primo volo per la Turchia con l’intento di convincere la Turkish Airlines, al di là delle rivalità storiche e culturali tra i due paesi, di creare un volo diretto tra Istanbul e Salonicco in modo che i turchi invaghiti della propria storia abbiano la possibilità di visitare il luogo di nascita di Gamal Ataturk, padre fondatore della Turchia moderna.

Non contento il primo cittadino è volato in Israele per rafforzare i vecchi rapporti ormai raffreddatisi e convincere i discendenti delle grosse comunità ebraiche che un tempo abitavano a Salonicco e dintorni a venire a visitare i luoghi dei propri avi. Lo stratagemma ha funzionato. In pochi mesi è stato instaurato un nuovo volo anche con Tel Aviv e nell’ultimo anno centinaia di nuovi turisti sono giunti a visitare la seconda città greca.

Oggi il flusso nelle casse cittadine non è più solamente in uscita; i costi di gestione del Comune secondo i numeri che l’ufficio stampa ha dichiarato in un intervista con Linkiesta sono scesi di un considerevole 30 per cento; e il debito cittadino nonostante continui a rimanere alto si attesta “appena sopra i cento milioni di euro”. Mancano due anni alle prossime elezioni comunali, ma con i risultati fino ad ora ottenuti Boutaris avrà con ogni probabilità una facile seconda vittoria e il suo modello di gestione della città sarà, si spera, notato dalle autorità di Atene o da quelle di altre città del sud Europa in grave difficoltà economica e con un gran bisogno di reinventarsi. Il costo umano di una crisi economica non è mai positivo, ma crea almeno la necessità di cercare soluzioni e idee nuove per non soccombere ad asfissianti vecchi modelli.

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