La potenza algerina

Fonte: http://temi.repubblica.it/limes/la-potenza-algerina/40174


[Carta di Laura Canali – per ingrandirla scarica “Fronte del Sahara” su iPad]

“Un’interpretazione alternativa del ruolo dell’Algeria nel deserto permetterebbe di trovare un Pakistan in questo Sahelistan in crisi.

Finora si è parlato del potere algerino come di un blocco unico facente capo al presidente Bouteflika. Come spesso accade nei regimi che subiscono una forte influenza dei militari e che controllano un vasto territorio in buona parte desertico, il potere non appartiene a un’unica istituzione.

Uno dei contropoteri più forti presenti nel paese è quello del Drs (Département du renseignement et de la sécurité), i servizi segreti militari algerini: una nebulosa politico-militare diretta fin dal 1990 dal generale Muhammad Madyån, una delle figure più influenti dell’esercito. Il Drs è forse l’attore che più ha influenzato il destino dell’Algeria negli ultimi trent’anni e l’unico servizio di intelligence nordafricano ad aver superato la primavera araba. Altri attori importanti sono i governatori del Sud, «sovrani» di territori estremamente distanti da Algeri, che godono di una vastissima autonomia rispetto al potere centrale.

Questi nuclei di potere perseguono propri obiettivi nel Sahara-Sahel e hanno nel tempo costruito rapporti privilegiati con le forze attualmente in campo nelle tre regioni settentrionali del Mali.”

La carta mette in risalto risorse (gas, petrolio) e infrastrutture (gasdotti, oleodotti, raffinerie) dell’Algeria. Sono segnate anche le dieci città più popolose e i principali acquirenti di gas naturale algerino, a cominciare dall’Italia. Da notare l’autostrada est-ovest, lunga 1200 chilometri e intersecante Algeri, la cui costruzione è stata in parte affidata ai giganti dell’edilizia cinese CITIC e CRCC.

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